Al centro del cortile si erge il grande Void Pavilion VII (Padiglione del vuoto) che si pone allo stesso tempo come punto di partenza e di approdo nel dialogo tra l’arte di Anish Kapoor e Palazzo Strozzi. Entrando in quest’opera di carattere scultoreo, i visitatori si trovano di fronte a tre grandi forme rettangolari vuote in cui lo sguardo è invitato a immergersi, in un’esperienza meditativa su spazio, prospettiva e tempo, che sconvolge la razionale struttura geometrica e l’emblematica armonia dell’edificio rinascimentale.
È impossibile compiere solo con la vista questa esperienza, che pare accogliere, in un mondo di ombre, l’inconscio di ciascuno di noi. È il vuoto, il pozzo, la vertigine fisica di quanto sconosciuto, il timore della caduta, dell’essere risucchiati verso l’imperscrutabilità del passato e del futuro. In un luogo rigoroso e controllato come Palazzo Strozzi, Kapoor ci invita a entrare in un’oscurità in cui perdere e ritrovare noi stessi interrogandoci sulla nostra interiorità, su ciò che è reale o irreale, verosimile o inverosimile.
La realizzazione di Void Pavilion VII è stata realizzata nell’ambito del progetto Palazzo Strozzi Future Art grazie al sostegno della Fondazione Hillary Merkus Recordati.
Esperienze di mediazione
Ogni sabato dalle 15.00 alle 18.00 gli studenti del corso di I e II livello in Didattica per i Musei e Visual Culture dell’Accademia di Belle Arti di Firenze accoglieranno i visitatori della mostra nel cortile di Palazzo Strozzi, offrendo spunti di riflessione sull’opera Void Pavilion VII e approfondimenti sul rapporto tra arte, percezione dello spazio e architettura nella ricerca artistica di Anish Kapoor.