In questo periodo di grande complessità e distanziamento è importante aumentare la nostra capacità di entrare in relazione con quello che ci circonda – le persone che incontriamo, gli spazi in cui viviamo, gli oggetti che usiamo – e spingerci ancora oltre fino ad imparare nuovi modi per percepire quello che non vediamo, non sentiamo e a cui non pensiamo.
Le opere di Tomás Saraceno esposte a Palazzo Strozzi ci aiutano in questa difficile prova dandoci alcuni spunti per imparare a dare valore all’aria.
L’aria è ovunque intorno a noi, ci collega alle persone e agli oggetti, ci permette di vivere. Imparare a percepire l’aria vuol dire diventare più sensibili e rispettosi, entrare in relazione con la realtà che ci circonda e immaginare un futuro per noi e il pianeta più consapevole e sostenibile.
Ma come si fa a vedere e a sentire l’aria?
Guarda il video e le fotografie per entrare in contatto con le opere di Tomás Saraceno e ascolta il racconto.
Bentornati a Palazzo Strozzi, sono Nicoletta e oggi vorrei accompagnarvi alla scoperta della mostra Tomás Saraceno. Aria.
Tomás Saraceno è un artista argentino che con le sue opere ci fa vedere il mondo intorno a noi con uno sguardo diverso.
Ci porta alla scoperta di cose molto piccole o molto grandi, di cose vicine o lontane, di cose che non vediamo e non sentiamo.
Tomás Saraceno con le sue opere ci vuole far vedere e sentire l’aria.
Osserviamole più da vicino.
Tanti fili neri sono intrecciati tra loro e collegano insieme le pareti, il pavimento e il soffitto di una grande stanza.
Questo groviglio di fili tiene sospese delle forme fatte di specchi.
Questi fili neri attraversano lo spazio e l’aria che c’è dentro.
In una stanza buia l’unica cosa che vediamo sono lunghi fili di ragnatela che si muovono come onde al lento muoversi dell’aria.
Un faro di luce molto forte attraversa l’aria e la illumina.
Riusciamo così a vedere quello di cui è fatta.
Piccole particelle di polvere si muovono leggere e veloci come in una danza nell’aria intorno a noi.
Dentro sfere di vetro sospese sopra la nostra testa ci sono le Tillandsie.
Piante speciali che vivono nell’aria senza radici e nell’aria trovano nutrimento e vita.
Penne attaccate a palloncini leggeri disegnano il movimento dell’aria su grandi fogli bianchi
Siamo arrivati alla fine della mostra.
Quelli che abbiamo appena visto sono alcuni modi che Tomás Saraceno ci suggerisce per vedere e sentire l’aria.
Qual è il tuo?
Prova in prima persona a percepire l’aria con i due esercizi che ti propongo.
Non esiste un solo modo di vedere o sentire l’aria.
Apri la finestra e chiudi gli occhi.
Fai attenzione all’aria che entra nella stanza e ti tocca il viso, muove i capelli e sfiora la tua pelle.
Prendi tra le mani un foglio di carta e solleva le braccia davanti a te.
Quando vuoi lascia cadere il foglio e osserva cosa succede.
Il foglio mentre cade incontra l’aria e si muove come in una danza.
Dopo aver seguito i nostri suggerimenti, trova anche tu un modo per percepire l’aria intorno a te.
Quando l’avrai trovato, raccontaci la tua idea con poche parole e una fotografia che illustri la tua esperienza: servirà come spunto per gli altri partecipanti al progetto.
Inviaci fotografia e testo all’indirizzo edu@palazzostrozzi.org, saremo felici di rispondere e condividere i risultati.