1958
Il Partito Comunista Cinese definisce il padre di Ai Weiwei, Ai Qing, “Triplo criminale”: nei confronti del Partito, dello Stato e del Paese. La famiglia è esiliata a Beidahuang, nella provincia dello Heilongjiang, al limite nord-est del Paese. Ai Qing e la famiglia sono trasferiti in un campo di rieducazione militare a Shihezi, nella provincia dello Xinjiang nel nord-ovest della Cina. In seguito sono spostati in un villaggio ancora più isolato e vivono per cinque anni in un ambiente sotterraneo nel deserto del Gobi. Ai Qing, condannato ai lavori forzati, deve pulire le latrine del paese. Nel 1972 possono tornare a Shihezi.