A Natale regala Palazzo Strozzi! Per un anno insieme nel segno dell’arte e della cultura

Dopo il successo del 2015 anche quest’anno sarà possibile regalare un anno di mostre in compagnia di Palazzo Strozzi!

Durante il periodo natalizio potrai acquistare la tessera Amico di Palazzo Strozzi ad un prezzo davvero speciale. Un modo unico per essere protagonista di tutte le nostre mostre, usufruendo di vantaggi esclusivi:

  • ingressi illimitati per un anno a tutte le mostre di Palazzo Strozzi
  • un invito alle inaugurazioni di ciascuna mostra (valido per due persone)
  • sconto del 10% sull’acquisto del catalogo presso il bookshop della mostra
  • sconto del 10% sull’acquisto del catalogo, delle pubblicazioni e dell’oggettistica presso il museumshop Agoraz
  • newsletter dedicata
  • visite guidate riservate
  • convenzioni con altri musei o enti culturali

La tessera Amico di Palazzo Strozzi è già acquistabile presso la biglietteria nel cortile del Palazzo oppure online al prezzo speciale a € 29,00 invece di € 59,00.

 width=Se invece sei interessato a regalare l’ingresso ad una sola delle nostre esposizioni abbiamo pensato anche a te!
È infatti possibile acquistare i biglietti della mostra Ai Weiwei. Libero, aperta fino al 22 gennaio 2017, oppure della prossima mostra Bill Viola, dedicata al maestro indiscusso della videoarte contemporanea (10 marzo-23 luglio 2017).
Con questa tipologia di biglietto, sarà possibile entrare quando si desidera, saltando la coda.

Prezzo a biglietto comprensivo della busta natalizia € 12,00
Acquistabile presso la biglietteria nel cortile di Palazzo Strozzi oppure online

 width=Sia che tu decida di regalare la tessera Amico di Palazzo Strozzi oppure i biglietti delle mostre, il tuo regalo ti sarà consegnato in una speciale busta natalizia (nel caso di caso di acquisto dei biglietti delle mostre la busta natalizia è disponibile solo con acquisto presso la biglietteria di Palazzo Strozzi).

Offerte valide fino a domenica 8 gennaio 2017

 width=Maggiori informazioni:
amici@palazzostrozzi.org
Tel. 055 2645155

 

 

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Eventi, Film, Conferenze. Non perderti il mese di dicembre a Palazzo Strozzi!

 width=Tanti gli appuntamenti in programma per il mese di dicembre a Palazzo Strozzi, ma anche in tutta la città di Firenze, collegati alla mostra Ai Weiwei. Libero (aperta fino al 22 gennaio 2017).
Inoltre in occasione del ponte dell’8 dicembre e del Natale l’esposizione resterà regolarmente aperta con i seguenti orari:
tutti i giorni, compresi i festivi dalle 10.00 alle 20.00
ogni giovedì, compresi i festivi dalle 10.00 alle 23.00
La biglietteria chiude un’ora prima rispetto all’orario di chiusura delle sale.

 

Conferenza Ai Weiwei tra Pechino, New York e Firenze
Giovedì 1° dicembre alle 17.00, presso il Lyceum Club Internazionale di Firenze

Dalla formazione dell’artista negli anni ottanta tra Pechino e New York, alla mostra di Palazzo Strozzi che celebra trent’anni della sua prolifica carriera con opere che espandono la sua ricerca e i suoi riferimenti culturali anche a Firenze e alla sua storia.

La conferenza, di Riccardo Lami e Ludovica Sebregondi, si terrà presso Lyceum Club Internazionale di Firenze, in via degli Alfani 48.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

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Giovedì per i Giovani
Giovedì 1° dicembre dalle ore 19.00 alle ore 22.00, a Palazzo Strozzi

In occasione della mostra Ai Weiwei. Libero un gruppo di studenti del Liceo Machiavelli-Capponi e del Liceo Michelangiolo di Firenze sarà a disposizione dei visitatori per conoscere l’opera dell’artista cinese e approfondire i temi che stanno dietro alle sue grandi installazioni.

Attività gratuita con il biglietto di ingresso della mostra.

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Proiezione del documentario BETWEEN FENCES
Giovedì 1° dicembre alle ore 20.45, presso il Cinema La Compagnia di Firenze

Il Festival dei Popoli, in occasione della sua 57esima edizione (25 novembre-4 dicembre) presenta, in collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi e la mostra Ai Weiwei. Libero, il focus Looking for Neverland, dedicato al tema dei rifugiati.

Nell’ambito del focus, il maestro del cinema documentario Avi Mograbi, sarà presente alla proiezione di BETWEEN FENCES (Francia/Israele, 84′, 2016), la sua ultima opera presentata allo scorso Festival di Berlino.

Biglietto intero € 7,00, ridotto: € 5,00
Cinema La Compagnia, Via Cavour 50/r, Firenze

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Palazzo Strozzi partecipa a Strings City
Sabato 3 dicembre dalle ore 20.30, a Palazzo Strozzi

Quaranta luoghi culturali cittadini si trasformano nel palcoscenico per trenta ore di musica, eventi musicali grandi e piccoli, realizzati solo con strumenti a corda.

Anche la Fondazione Palazzo Strozzi partecipa all’iniziativa ospitando il concerto Hic et Nunc (duo, quartetto e solista) a cura della Scuola di Musica di Fiesole. La musica contemporanea riempie gli spazi della mostra di Ai Weiwei. Libero, per un’immersione totale ed appagante nell’arte di oggi.

Primo spettacolo alle ore 20.30, in replica alle ore 21.30 e alle ore 22.30 (durata 30 minuti).
Biglietti esauriti, disponibile la sola lista d’attesa.

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Conferenza Artisti e attivisti nell’epoca dei social network
Mercoledì 7 dicembre alle ore 18.30, a Palazzo Strozzi

Alcuni artisti come Ai Weiwei hanno messo in luce le potenzialità e le contraddizioni della Rete come strumento che può farsi mezzo di emancipazione e diffusione del pensiero libero e al tempo stesso arma di controllo sociale.

La conferenza, di Fabio Chiusi e Domenico Quaranta si terrà presso la Sala Ferri di Palazzo Strozzi.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

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Giornata mondiale per i diritti umani

Sabato 10 dicembre dalle ore 11.00, al Mercato Centrale Firenze e a Palazzo Strozzi

Fondazione Palazzo Strozzi e Mercato Centrale Firenze si uniscono a Amnesty International in occasione della Giornata mondiale per i diritti umani con un ampio programma di iniziative nell’ambito della mostra Ai Weiwei. Libero, aderendo a “Write for Rights”, la maratona mondiale di appelli di Amnesty International, anche quest’anno in favore di persone che stanno subendo violazioni dei diritti umani.
Alle ore 11.00 presso il Mercato Centrale Firenze si terrà una conferenza pubblica, mentre alle ore 15.00, 16.00, 17.00 e 18.00 saranno organizzate delle speciali visite guidate alla mostra di Palazzo Strozzi, in cui una selezione di opere di Ai Weiwei sarà illustrata insieme ad un approfondimento sui diritti umani.

Le visite sono gratuite con il biglietto di ingresso alla mostra.
Prenotazione obbligatoria
Tel. +39 055 2469600
prenotazioni@palazzostrozzi.org

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Stamp style wordmark / logo produced for Amnesty International’s Letter Writing Marathon or Write for Rights events in December 2014.
All Design Files are available for download here:
https://amnesty.app.box.com/s/7d6lhv4e4ea3gz0cz40u/1/2418301651

 

Incontro pubblico fra Arturo Galansino e Virgilio Sieni
Mercoledì 21 dicembre alle ore 19.00, presso CANGO

In occasione del Festival La democrazia del corpo (Cango, 8 ottobre-30 dicembre 2016), Arturo Galansino (direttore della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra) e Virgilio Sieni (direttore di Cango) tengono un incontro pubblico per discutere sul tema dell’uso del corpo nella pratica artistica di Ai Weiwei e in quella coreografica di Virgilio Sieni.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
CANGO, via Santa Maria 25, Firenze.

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Ai Weiwei. Libero, un percorso inaspettato tra disegno, lettura ed interattività.

La prima grande mostra italiana dedicata ad uno dei più controversi artisti contemporanei, non finisce con la visita delle sale.

Abbiamo voluto rendere speciale la vostra esperienza non solo con un ricco programma di eventi legati all’esposizione, ma anche con entusiasmanti avventure offerte all’interno del percorso espositivo: letture, attività e speciali kit sempre disponibili in mostra.

 

KIT FAMIGLIA

Un Kit per adulti e bambini, per vivere in famiglia la vostra visita ad Ai Weiwei. Libero in maniera divertente e creativa. Ogni tappa del percorso espositivo prevede un’attività e un approfondimento per avvicinarsi alle opere di Ai Weiwei.
Con il Kit potete: osservare, inventare, scoprire, imparare, disegnare, creare storie, progettare sculture e avvicinarvi all’arte contemporanea. Il Kit contiene tutto il necessario per una visita insieme: un piccolo libro con giochi e suggerimenti per osservare le opere, oggetti speciali da usare in mostra e un diario per condividere le proprie impressioni con le altre persone che utilizzeranno il Kit.
Richiedetelo al Punto Info della mostra, è gratuito.

Si ringrazia Il Bisonte per la borsa del Kit Famiglie.

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KIT DISEGNO

Esprimi la tua creatività attraverso la più antica forma d’arte: il disegno.
Allena lo sguardo e con album e matita, insieme a tanti suggerimenti per osservare le opere in mostra, interpreta il mondo caledoiscopico di Ai Weiwei. Il Kit Disegno è un materiale sempre disponibile per i nostri visitatori, rivolto a chiunque voglia scoprire un nuovo modo di guardare l’arte dei grandi artisti. Disegnare è guardare, conoscere ed entrare in contatto con un’opera d’arte, è un metodo per concentrarsi e allo stesso tempo per perdersi davanti a un quadro o una scultura.
L’importante non è realizzare un bel disegno, ma lasciare che occhio, mano e matita lavorino insieme trasportandoti nell’esperienza della creazione!

Il Kit si può richiedere gratuitamente al Punto Info della mostra.

 

SALA LETTURA: una sala sempre aperta alla vostra curiosità

La sala lettura è un luogo speciale all’interno del percorso espositivo in Strozzina, dedicato ai visitatori che vogliano approfondire la conoscenza di Ai Weiwei come uomo e come artista. A disposizione di chi desideri scoprire l’arte cinese contemporanea e di chi voglia immergersi nelle pubblicazioni dedicate ai temi di Ai Weiwei. Libero oppure, semplicemente, a chi voglia un momento di pausa dalla visita.

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#AIWWSELFIE: scatta un selfie con Ai Weiwei!

Una speciale postazione dove invitiamo tutti voi a “scattarvi un selfie con Ai Weiwei”.
Quante volte vi siete scattati un selfie in compagnia di una persona speciale per celebrare un momento?  Questo gesto in mostra diviene uno strumento per affermare il ruolo attivo e partecipativo dei nostri visitatori, confrontandosi sul valore dei social network in relazione ad Ai WeiWei.
Ai Weiwei è infatti l’artista che ha trasformato i selfie in un’azione politica, testimoniando sia situazioni di grande intensità emotiva che momenti in compagnia di personaggi legati al mondo dell’arte e dello spettacolo.
Condividi il tuo scatto sui social usando l’hashtag #AiwwSelfie e prosegui il percorso della mostra in Strozzina per scoprire la sala dedicata ai selfie di Ai Weiwei.

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TOUCHSCREEN IN MOSTRA

Una speciale postazione interattiva permette di approfondire temi e opere della mostra e scoprire contenuti speciali dedicati alla biografia di Ai Weiwei, con video, immagini e testi, ma anche alle attività collaterali della mostra dentro e fuori Palazzo Strozzi.

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Around Ai Weiwei. Libero

C’è tanta arte contemporanea da scoprire prima e dopo la visita alla mostra di Palazzo Strozzi. Un itinerario in tutta la regione, eventi, conferenze, film e visite speciali per partecipare alla scena artistica del nostro tempo.
Una selezione di cinque location, estratte dal Fuorimostra di Ai Weiwei. Libero, interamente scaricabile dal nostro sito web.

 

BASE – PROGETTI PER L’ARTE, Firenze
Nato nel 1998, Base è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, uno spazio aperto alla conoscenza degli aspetti più significativi dell’arte di oggi, italiana e internazionale, in un confronto di idee sulla contemporaneità. L’attività viene curata da un collettivo aperto di artisti (attualmente: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi) che vivono e operano in Toscana. Essi si avvicendano nella conduzione dell’attività del centro coinvolgendo, in una forma di partecipazione e supporto attivi, un numero sempre più vasto di artisti, studiosi, collezionisti, presentando mostre e progetti che creano un dialogo sulla contemporaneità aperto a un dibattito internazionale.

 

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LE MURATE. PROGETTI ARTE CONTEMPORANEA, Firenze
Le Murate Progetti Arte Contemporanea è un centro di ricerca e produzione artistica che propone mostre, incontri, performance e workshop incentrati sulle tematiche e i linguaggi artistici del contemporaneo, con un taglio fortemente interdisciplinare, a cui si affiancano lo Spazio Riviste e le Residenze per artisti che si offrono come luogo di aggiornamento e formazione. L’attività si svolge negli spazi del SUC (Spazi Urbani Contemporanei), inaugurati nel 2010 all’interno del complesso monumentale dell’ex carcere delle Murate, che si estendono per oltre mille metri quadri di spazio: una vera e propria officina della creatività con un’attenzione particolare ai linguaggi della contemporaneità e della sperimentazione, in dialogo con altre realtà dell’area come il Caffè Letterario e la Fondazione Robert F. Kennedy.
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GIARDINO DEI SUONI DI PAUL FUCHS, Montieri
Il parco-museo ospita una collezione di sculture dell’artista tedesco Paul Fuchs, realizzate mediante l’utilizzo di materiali quali il rame, il ferro, il bronzo, il legno e la pietra, che dal 1996 hanno trovato una collocazione naturale nei prati, tra gli alberi e nell’area prospiciente l’abitazione dello scultore. La denominazione “giardino dei suoni” deriva dagli effetti sonori, come fruscii metallici o suggestivi effetti musicali, prodotti dalle opere sulla base della loro particolare collocazione o composizione in un percorso dove arte e natura dialogano in stretta relazione ed armonia. Il suono esce come fosse una voce della scultura e si accorda alla voce dei boschi che circondano la proprietà.

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CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI, Prato
Dalla sua apertura nel 1988 il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci ha prodotto una vasta attività espositiva e di documentazione sull’arte contemporanea, numerosi programmi didattici, spettacoli ed eventi multimediali. Ha raccolto in collezione oltre mille opere che mappano le tendenze artistiche dagli anni Sessanta ad oggi: pittura, scultura, cinema e video, installazioni, opere su carta, libri d’artista, fotografie, grafica e progetti commissionati. Con l’inaugurazione della grande mostra collettiva a cura di Fabio Cavallucci La fine del mondo il 16 ottobre 2016, il Centro Pecci riapre al pubblico dopo il completamento dell’ampliamento a firma dell’architetto Maurice Nio e la ristrutturazione dell’edificio originario progettato dall’architetto razionalista Italo Gamberini.

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LU.C.C.A. LUCCA CENTER OF CONTEMPORARY ART, Lucca
Un museo pensato per le persone e con le persone, in cui il coinvolgimento emotivo, il divertimento e la socializzazione sono tanto importanti quanto il progetto artistico. Ogni anno vengono realizzate tre grandi mostre legate all’arte moderna e sei progetti site-specific di artisti contemporanei. Fino al 13 novembre 2016 è visitabile la mostra fotografica “Magnum sul set” e dal 3 dicembre 2016 al 5 febbraio 2017 la mostra-installazione di Beatrice Gallori. Il museo è anche dotato di spazi espositivi per mostre collaterali, performance, installazioni, e produce o ospita rassegne di videoarte. Il Lu.C.C.A. viene animato da numerose attività culturali interdisciplinari, alternando workshop a presentazioni di libri, concerti di musica, performance teatrali, cene a tema, conferenze, talk show.
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Un biglietto, tanti appuntamenti con l’arte

Mai come quest’anno si prospetta una stagione invernale all’insegna dell’arte. Cinema, musica, teatro e altri imperdibili appuntamenti culturali riservati ai possessori del biglietto della mostra Ai Weiwei. Libero.
Un unico biglietto vi porterà alla scoperta dell’arte contemporanea in Toscana, accompagnandovi in un viaggio indimenticabile tra melodie, regie e film d’autore.

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In occasione dei due eventi più attesi dell’anno la mostra Ai Weiwei. Libero e l’inaugurazione della mostra La fine del mondo, Fondazione Palazzo Strozzi e il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato propongono dal 16 ottobre uno speciale biglietto congiunto a € 14,00. Acquistabile presso le biglietterie di Palazzo Strozzi e del Centro Pecci, è valido fino alla chiusura delle mostre: 22 gennaio 2017 per la mostra Ai Weiwei. Libero e 19 marzo 2017 per la mostra La fine del mondo.

 width=Altra imperdibile iniziativa è quella legata alla X Edizione della 50 giorni di Cinema internazionale a Firenze. I possessori di un biglietto della “50 Giorni” avranno diritto ad una riduzione del 20% per la mostra Ai Weiwei. Libero. Viceversa chi visiterà la mostra di Palazzo Strozzi avrà diritto ad un biglietto a prezzo ridotto ad una proiezione della “50 Giorni”.

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Non meno importante è la riduzione per gli spettacoli all’Opera di Firenze della Stagione 2016/2017 dell’80° Maggio Musicale Fiorentino.

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Tanti altri vantaggi, riduzioni e occasioni vi aspettano alla seguente pagina dedicata. Non vi rimane che conservare il biglietto e consultare tutti i programmi delle vostre istituzioni culturali preferite.

 

 

 

 

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L’accessibilità a Palazzo Strozzi: un luogo aperto a tutti

Mentre è in corso di preparazione il convegno L’arte accessibile, Musei e progetti per persone con disabilità (Palazzo Strozzi, 10-11 novembre 2016) riusciamo a fare qualche domanda ad Irene Balzani del Dipartimento Educazione della Fondazione Palazzo Strozzi. Irene si occupa di varie attività tra le quali l’ideazione e organizzazione dei progetti di accessibilità, dedicati alle persone con disabilità, ai ragazzi con autismo, alle persone affette da Alzheimer, a chi se ne prende cura, agli educatori e agli operatori professionali.
Un programma intenso di incontri, visite e laboratori che rendono Palazzo Strozzi e le sue mostre un luogo accogliente e aperto a tutti.

 

Come hai iniziato a lavorare alla Fondazione Palazzo Strozzi?
Ho iniziato con una collaborazione al progetto Open Studios del CCC Strozzina quando ancora ero una studentessa dell’Università di Firenze. Accompagnare i visitatori a scoprire gli studi degli artisti in Toscana è stato il mio primo contatto con la Fondazione Palazzo Strozzi. Poi nel 2010, dopo aver passato una selezione, sono entrata a far parte del Dipartimento Educazione della Fondazione, inizialmente occupandomi dei progetti dedicati alle famiglie.

Puoi raccontarci cosa fa un Dipartimento Educazione?
Il lavoro del Dipartimento Educazione è molto vario: ci occupiamo di tutto quello che riguarda il rapporto tra le mostre e i visitatori. Con i miei colleghi Alessio e Martino progettiamo percorsi per le scuole, le famiglie, gli adulti e tutto il campo dell’accessibilità. “Accessibilità” è una parola fondamentale perché credo che il nostro lavoro consista principalmente nel rendere “accessibile” l’arte a chiunque voglia provare ad avvicinarvisi, creando progetti che aiutino a riflettere ma anche a divertirsi, e che inoltre abbiano una continuità nel tempo. All’interno del Dipartimento ogni giornata lavorativa è fatta da riunioni e momenti di scambio con gli altri colleghi della Fondazione, che si alternano alla gestione e alla conduzione di attività in mostra: oltre al coordinamento, una parte dei progetti viene infatti seguita direttamente da noi perché il contatto con le persone è fondamentale per non perdere di vista il senso del nostro lavoro.

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Quale progetto ti ha appassionato di più?
Tra i progetti che ho seguito un posto speciale lo occupa A più voci, dedicato alle persone con Alzheimer e a chi se ne prende cura.
Nato nel 2011, il progetto si è sviluppato grazie alla collaborazione con educatori geriatrici specializzati e il confronto con loro mi ha arricchito moltissimo da un punto di vista personale e professionale, insegnandomi a valorizzare le potenzialità di ognuno. Partendo da questa esperienza sono nati progetti simili in tutta la Toscana e anche internamente ha dato l’avvio ad altri due programmi: Connessioni, dedicato alle persone con disabilità (fisica, psichica e cognitiva) e Sfumature, indirizzato a ragazzi con il disturbo dello spettro autistico.

Quale mostra di Palazzo Strozzi ti ha più ispirata nell’ideazione di una nuova attività?
Ogni mostra offre nuove ispirazioni, ogni opera dà infinite possibilità. Sicuramente gli artisti presenti nella mostra Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim hanno offerto spunti ricchissimi da questo punto di vista: l’idea che l’arte possa nascere dalla traccia di un gesto non del tutto controllato è stata d’ispirazione per trovare nuove forme di comunicazione che andassero oltre quella verbale.
Anche la mostra Ai Weiwei. Libero ha fornito nuove prospettive e insieme ai ragazzi del centro Casadasé – Autismo Firenze abbiamo lavorato alla progettazione di un percorso indirizzato ai loro coetanei. L’uso di un linguaggio contemporaneo e di mezzi a noi familiari ha reso questa idea più facilmente realizzabile.

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Raccontaci qualcosa che la maggior parte delle persone ignora del tuo lavoro.
Credo che talvolta per le persone sia difficile rendersi conto quanto impegno ci sia dietro a ogni singola attività. Progettazione, studio, ricerca dei materiali, test di prova, rimodulazione, valutazione: è un lavoro complesso! Una professione che spesso non ha ancora un nome: ci chiamano mediatori, educatori, operatori per arrivare fino a nomi più fantasiosi… anche tra gli addetti ai lavori ancora non abbiamo trovato una definizione univoca.

In cosa è diversa la Fondazione Palazzo Strozzi sul tema dell’accessibilità rispetto ad altre realtà museali o espositive?
Palazzo Strozzi è uno dei centri culturali che investe maggiormente sui progetti dedicati a questo tema. Ogni settimana c’è un incontro di A più voci, due attività di Connessioni e una volta al mese una di SfumatureÈ richiesta una grande attenzione e un investimento importante, non conosco altre organizzazioni a livello regionale ma anche nazionale che facciano altrettanto.

Che consiglio daresti a chi come te vuole lavorare nell’ambito dell’accessibilità nei musei?
Prima di tutto crederci, come in ogni cosa che si fa. Consiglierei inoltre di formarsi il più possibile andando nei musei e partecipando alle attività possibilmente anche all’estero (nel mio caso sono state molto importanti le esperienze formative fatte presso l’Ecole du Louvre a Parigi e alla School of the Art Institute of Chicago). Oltre a questo è fondamentale stare il più possibile a contatto con le persone e con l’arte. Si impara moltissimo se ascoltiamo; è sorprendente quante cose possa suscitare un’opera d’arte se ci concediamo il tempo di osservarla, sentirla, viverla.

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Il 10 e 11 novembre si terrà a Palazzo Strozzi il convegno L’arte accessibile, Musei e progetti per persone con disabilità, cosa ti aspetti da questo incontro?
Ogni convegno che abbiamo organizzato (nel 2012 e 2014 sui progetti per persone con Alzheimer, nel 2015 dedicato al rapporto con la scuola) sono stati l’occasione per conoscere altre esperienze e scambiare idee, prospettive, sfide. Credo che anche il convegno di quest’anno possa essere una preziosa opportunità per condividere e costruire reti, oltre a servire come ispirazione per gli altri musei del territorio.

Quali sono le tue ambizioni per il futuro?
Domanda difficile… Direi continuare a lavorare divertendomi, e contribuire a creare una cultura sempre più aperta.

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Quattro dissidenti della storia fiorentina in mostra

La mostra Ai Weiwei. Libero si collega alla città di Firenze anche per la presenza di quattro ritratti di dissidenti della sua storia eseguiti coi mattoncini LEGO.
Le opere proseguono la serie dedicata ai oppositori politici, ma è la prima volta che Ai Weiwei si confronta con personaggi del passato. I volti scelti sono quelli di Dante, l’esiliato per eccellenza della storia letteraria italiana, condannato in contumacia e morto in esilio; di Filippo Strozzi, bandito dalla famiglia Medici e tornato a Firenze dopo vent’anni trascorsi lontano dalla patria, costruttore del Palazzo in cui ha sede la mostra; di Girolamo Savonarola, figura discussa, ritenuto nell’Ottocento un “martire della libertà”, scomodo frate predicatore, giustiziato per l’opposizione al regime mediceo e per i sermoni contro la Chiesa di papa Borgia; di Galileo, il rivoluzionario scienziato toscano emblema della battaglia per la libertà di pensiero, incarcerato e processato per aver difeso le proprie idee.

 width=In ordine dall’alto a sinistra: Dante Alighieri in LEGO, Filippo Strozzi in LEGO, Girolamo Savonarola in LEGO, Galileo Galilei in LEGO, 2016, Mattoncini LEGO. Courtesy of Ai Weiwei Studio.

Volti che, nelle tinte non realistiche dei mattoncini, diventano immagini ludiche o pop. Fa parte del progetto di Ai Weiwei che i ritratti in LEGO siano assemblati nelle sedi espositive da volontari: a Firenze le opere sono state realizzate da 33 studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, che si ringraziano vivamente.

 width=Insieme ai quattro ritratti gli studenti hanno messo in posa anche un trittico, riproduzione dei celebri scatti fotografici di Ai Weiwei Dropping a Han Dynasty Urn (Distruzione di un’urna della dinastia Han) del 1995, anch’esso realizzato con mattoncini LEGO.

 width=Dropping a Han Dynasty Urn in LEGO, 2016, Mattoncini LEGO. Courtesy of Ai Weiwei Studio

Libero. La nascita di una mostra

L’idea di una mostra di Ai Weiwei a Palazzo Strozzi nasce da un mio contatto con l’artista, avvenuto verso la fine del 2014, prima di assumere il ruolo di Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi. Volendo portare a Firenze la grande arte contemporanea, ritenevo di estremo interesse invitare colui che è stato definito il più influente artista dei nostri tempi a “invadere” il Palazzo in tutti i suoi spazi, dalla facciata al cortile, dalla Strozzina fino al Piano Nobile. Oltre a realizzare la prima grande mostra italiana di Ai Weiwei, l’intenzione era di far uscire il contemporaneo dagli spazi sotterranei della Strozzina nella quale, fino ad ora, è stato “ingabbiato”, ovvero conferire all’arte del presente, anche a Firenze, una dignità pari all’arte del passato.

 width=Immagini dell’allestimento della mostra Ai Weiwei. Libero a Palazzo Strozzi

Una scelta simile trascende le ragioni puramente storico-artistiche perché Ai Weiwei non è un artista come gli altri. Avendo denunciato la corruzione di Stato e il mancato rispetto dei diritti umani in Cina, è stato arrestato, picchiato, segregato e privato delle libertà fondamentali. La sua attività di dissidente è andata di pari passo alla produzione artistica, continuando a produrre opere che ne esplicitano le convinzioni politiche lasciando spazio alla creatività e alle sperimentazioni. Ai Weiwei è diventato un simbolo della lotta per i diritti umani, come attesta il titolo di “Ambassador of Conscience” conferitogli da Amnesty International, e la sua voce echeggia fuori dal mondo dell’arte, si rivolge all’umanità intera e ci parla di temi legati all’umanità stessa.

Al tempo del mio invito, accolto subito con entusiasmo, Ai Weiwei non poteva ancora lasciare la Cina e pensavo, quindi, che si sarebbe trattato di un’altra mostra con l’artista coinvolto soltanto da lontano. Organizzai così un paio di visite al suo studio di Pechino per rompere il ghiaccio, per descrivergli le ragioni della mostra e per presentargli Palazzo Strozzi. Tante volte avevo visto immagini di quel luogo, il mitico studio nel distretto Caochangdi a nord est di Pechino, al punto che mi sembrava di esserci già stato: all’esterno il cancello di ferro, la bicicletta con i fiori freschi nel cestino, in strada videocamere di sorveglianza piazzate ovunque e auto evidentemente in incognito; all’interno l’edificio dalle forme semplici in mattoncini grigi con un gran viavai di persone: curatori, giornalisti, collezionisti tutti ad incontrare il grande recluso, tra decine di gatti che partecipavano a ogni discussione e progetto. In quel contesto così speciale non era facile comunicare all’artista il senso profondo di Palazzo Strozzi e della novità dell’operazione alla quale stavamo per dar vita. La restituzione del passaporto nell’estate del 2015 ha cambiato le cose, egli avrebbe potuto seguire sin dall’inizio i lavori della mostra e da allora i nostri incontri – sempre documentati dagli scatti del suo seguitissimo account Instagram – si sarebbero svolti nella più vicina Berlino, dove egli possiede uno straordinario studio: un enorme labirinto sotterraneo ricavato da una fabbrica di birra dismessa.

 width=Arturo Galansino e Ai Weiwei nel suo studio a Berlino

Proprio la riacquistata libertà di viaggiare rappresenta uno spartiacque, un nuovo inizio nella carriera di Ai Weiwei e coincide con un allargamento dell’orizzonte di ricerca dell’artista verso temi che vanno oltre i confini cinesi. Da questa premessa scaturisce la scelta del titolo Libero, ma l’aggettivo vuole anche sottolineare la totale libertà con la quale l’artista ha potuto confrontarsi con gli spazi di Palazzo Strozzi stravolgendolo e utilizzandolo, per la prima volta, come un unicum.

 width=Ai Weiwei con il passaporto che gli è stato restituito dal governo cinese nel luglio 2015 e durante il sopralluogo a Palazzo Strozzi in dicembre

Con il suo nuovo passaporto, alla fine dell’anno scorso, Ai Weiwei era già a Firenze a effettuare i sopralluoghi. Per la prima volta si confrontava con un’architettura come quella di Palazzo Strozzi – uno dei più importanti palazzi civili del Quattrocento fiorentino – e la sua incredibile elasticità nel capire e interpretare gli spazi palesava la sua lunga esperienza di architetto e di artista. In quel momento cominciavano infiniti scambi e discussioni sulla mostra da farsi, il cui risultato è questa grande retrospettiva che attraversa trent’anni di carriera di uno dei più controversi personaggi del nostro tempo e che permette allo spettatore di seguire il rapporto ambivalente dell’artista cinese con il suo paese, diviso tra un profondo senso di appartenenza e un altrettanto forte impulso alla ribellione. L’opera di Ai Weiwei ci parla qui di temi importanti in modo potente e diretto, utilizzando strumenti e linguaggi artistici a cavallo tra Oriente e Occidente. Proprio esporre a Palazzo Strozzi rappresenta l’occasione di confrontarsi con il Rinascimento, momento fondante della cultura occidentale.

Arturo Galansino
Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra

 

 width=Arturo Galansino e Ai Weiwei sul loggiato di Palazzo Strozzi nel dicembre 2015.
Foto Alessandro Moggi

Ai Weiwei. Libero oltre Palazzo Strozzi

Galleria degli Uffizi

Surveillance Camera e Self-Portrait

La mostra Ai Weiwei. Libero si apre alla città con la presenza alla Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi di due opere: Surveillance Camera (Videocamera di sorveglianza) e Self-Portrait (Autoritratto), che viene donato dall’artista alla Collezione degli Autoritratti. Le due opere sono poste in relazione col Corridoio Vasariano – la via pensile tra Palazzo Vecchio, gli Uffizi e la reggia di Pitti – costruita nel 1565, in soli cinque mesi, in occasione delle nozze dell’erede al granducato di Toscana, Francesco de’ Medici, con l’arciduchessa d’Austria Giovanna d’Asburgo. Un intervento di riqualificazione urbana, collegamento tra le due rive del fiume, che consente alla famiglia regnante di passare, in sicurezza e riserbo, sopra la città.
Il Corridoio è anche punto privilegiato di osservazione e controllo dei sudditi da parte del potere mediceo, ed è proprio alle implicazioni politiche di questo percorso aereo che si ricollega la Videocamera che richiama la stretta vigilanza a cui è stato sottoposto Ai Weiwei da parte del governo cinese per la sua attività di dissidente. Self-Portrait va ad aggiungersi alla raccolta di autoritratti iniziata nel 1664 dal cardinale Leopoldo de’ Medici: la più vasta e importante collezione al mondo, che continua ad accrescersi anche oggi, grazie alle donazioni di artisti contemporanei.

 width=Surveillance Camera, 2010, Milano, collezione privata, qui fotografata agli Uffizi da Enrica Sacco

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Self-Portrait (Autoritratto), 2014, Courtesy of Ai Weiwei Studio.

In occasione della collaborazione, presentando il biglietto degli Uffizi alla biglietteria di Palazzo Strozzi si ottiene uno sconto del 50% alla mostra Ai Weiwei. Libero (€ 6,00 anziché € 12,00)

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Mercato Centrale di Firenze

Study of Perspective

In occasione della mostra di Palazzo Strozzi, il Mercato Centrale Firenze ospita un’ambientazione costituita da dieci gigantografie tratte da una delle più celebri serie fotografiche di Ai Weiwei: Study of Perspective (Studio prospettico), esposta nella sua interezza a Palazzo Strozzi. Le immagini rappresentano una sorta di ironico diario di viaggio in cui l’artista pone la sua macchina fotografica tra il viso e il dito medio indirizzato a un luogo sullo sfondo.
Protagonisti delle fotografie sono luoghi simbolici della biografia dell’artista (come il suo studio al 258 di Caochangdi a Pechino) ma anche icone di diverse città del mondo come il Colosseo a Roma, la Casa bianca a Washington, l’Opera House a Sydney, piazza Tienanmen a Pechino. Ai Weiwei modifica il nostro modo di vedere il mondo, in questo caso con un approccio ironico e dissacratorio che mette in discussione prospettive canoniche. Ai Weiwei non critica il potere in modo diretto, bensì i suoi simboli e il nostro modo di interfacciarsi a esso.

 width=Ritirando il coupon all’Infopoint del Mercato Centrale Firenze si ottiene il biglietto ridotto alla mostra Ai Weiwei. Libero (€ 9,50 anziché € 12,00).

Dieci curiosità che forse non sapete su Ai Weiwei

Vi abbiamo raccontato tutto ciò che c’è da sapere su Ai Weiwei, oggi siamo andati alla ricerca di altre dieci curiosità che forse non sapete sul suo conto.

1. È un ottimo giocatore di blackjack
Negli anni ’80 Ai Weiwei vive nel Queens, poi a Brooklyn e infine in un appartamento non ammobiliato nel Lower East Side a Manhattan. In quegli anni americani frequenta spesso i casinò di Atlantic City e diviene leggendaria la sua abilità nel blackjack.

 width=Ai Weiwei ad Atlantic City. Courtesy of Ai Weiwei Studio.

2. Ha realizzato un album heavy metal
Il suo album di protesta, The Divine Comedy, è stato pubblicato nel 2013. Il video del singolo Dumbass, che ricostruisce gli 81 giorni di giorni di detenzione di Ai Weiwei, è stato girato dal regista australiano Christopher Doyle.

Ai Weiwei, music video Dumbass, album The Divine Comedy.

3. Per realizzare Dropping a Han Dynasty Urn sono state distrutte due urne antiche di duemila anni
Per realizzare le tre famosissime foto in bianco e nero che ritraggono Ai Weiwei mentre fa cadere un’urna funeraria della dinastia Han, antica di oltre duemila anni, ci sono voluti due tentativi, quindi due urne. Gli scatti della prima performance non erano all’altezza delle aspettative dell’artista.

 width=Dropping a Han Dynasty Urn, 1995. Courtesy of Ai Weiwei Studio.

4. Non ha mai usato un computer prima del 2005
L’uso di Internet e dei social media è da più di dieci anni uno dei principali tratti distintivi dell’opera di Ai Weiwei. Questi risultati ci portano a pensare che l’artista dovesse essere fra i primi utilizzatori di queste tecnologie. In realtà Ai Weiwei ha rivelato di essersi seduto per la prima volta davanti ad un computer solo nel 2005. Da allora, la sua forza digitale è cresciuta senza sosta.

5. Ama i gatti
Ai Weiwei ama i gatti. Moltissimo. Nel suo studio di Pechino vivono circa 40 felini. Anche il documentario di Alison Klayman Ai Weiwei: Never Sorry (2012) si apre con una riflessione dell’artista sulla saggezza dell’animale: «Fra questi 40 gatti, uno di loro sa come aprire le porte. Se non avessi incontrato questo gatto capace di aprire le porte, non avrei mai pensato che i gatti potessero farlo. Ecco la differenza principale tra i gatti e gli esseri umani: un gatto capace di aprire una porta non la chiuderà mai dietro di sé».

 width=Ai Weiwei con i suoi gatti nello studio di Pechino.

6. Ha reintrepretato Gangnam Style
Con Caonima Style Ai Weiwei trasforma la canzone virale Gangnam Style, del cantante pop coreano Psy, in un grido di protesta collettivo contro ogni repressione della libertà di parola.

7. Dipingeva ritratti a Times Square
Nel 1987 il giovane Ai Weiwei per mantenersi eseguiva ritratti ai turisti a Times Square a New York.

 width=Ai Weiwei esegue ritratti a Times Square a New York, anni ’80.

8. Ha inventato un meme
L’11 giugno 2014 Ai Weiwei ha condiviso sul proprio profilo Instagram uno scatto che lo ritrae con una gamba sollevata da entrambe le mani, nel gesto che imita quello di una pistola puntata. La foto è subito diventata un meme virale, noto come “Leg Gun”, quando centinaia di followers dell’artista hanno condiviso su Instagram il proprio scatto nella medesima posizione. Secondo Ai Weiwei, la posa è una presa di posizione contro l’uso eccessivo del potere in nome della lotta al terrorismo.

 width=Ai Weiwei nello scatto originale “Leg Gun” e alcuni esempi del meme su Instagram.

9. Un asteroide si chiama come lui
Esatto. Esiste un corpo celeste chiamato Aiweiwei in suo onore. Si tratta di un asteroide della fascia principale, il cui nome tecnico è 83598 Aiweiwei. È stato scoperto il 25 settembre 2001.

10. I suoi semi di girasole sono stati rubati
Migliaia di semi di girasole trafugati dai visitatori dalla sua installazione alla Turbine Hall della Tate Modern del 2010 sono stati donati dai “ladri” ed esposti nella mostra Couriers of Taste alla Danson House del 2013, dopo un appello pubblico dei curatori.

 

Scopri la Ai Weiwei Story: tutto quello che c’è da sapere sull’artista del momento.

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