Si è conclusa domenica 29 agosto la mostra American Art 1961-2001. Da Andy Warhol a Kara Walker, uno straordinario viaggio alla scoperta dell’arte moderna degli Stati Uniti a cura di Vincenzo de Bellis e Arturo Galansino, realizzata grazie alla collaborazione con il Walker Art Center di Minneapolis. In appena tre mesi di apertura e nonostante le limitazioni dovute alla situazione sanitaria, la mostra ha raggiunto la cifra di oltre 55.000 visitatori. Questo straordinario successo (assieme alla dirompente arte pubblica di JR) dimostra la forza dell’arte e della cultura anche in un momento di forte difficoltà e incertezza come quello che stiamo vivendo e pone Palazzo Strozzi come un punto di riferimento nel dibattito artistico e culturale a livello nazionale e internazionale.
I nostri visitatori
Dalle analisi sul pubblico di American Art 1961-2001 emergono dati importanti come la partecipazione record dei giovani e l’importante coinvolgimento del pubblico locale, ma anche la conferma della capacità di Palazzo Strozzi di proporre un’offerta in grado di contribuire all’attrazione del turismo italiano e straniero.
Il 46% del pubblico della mostra è costituito da abitanti dell’area metropolitana di Firenze, un dato che testimonia come Palazzo Strozzi rappresenti un imprescindibile punto di riferimento per la vita culturale della città. Tuttavia, Palazzo Strozzi è anche riuscito a mantenere un ruolo primario nella valorizzazione del territorio come meta per il pubblico nazionale e internazionale. Sono stati infatti circa 30.000 i visitatori non locali, italiani e stranieri, di cui oltre 20.000 si sono recati a Firenze appositamente per visitare la mostra, generando un importante impatto sull’economia locale.
In generale si conferma altissimo il gradimento espresso dai visitatori, con il 97% del pubblico che si dichiara soddisfatto dell’esperienza.
Un pubblico sempre più giovane e social
Dato rilevante della mostra American Art 1961-2001 è la grande partecipazione del pubblico under 30, pari al 40% del totale dei visitatori. Grazie alla collaborazione degli studenti coinvolti nel progetto Plurals (Alternanza Scuola-Lavoro) è stata realizzata un’indagine specifica che ha evidenziato alcuni tratti e caratteristiche significativi di questo target di pubblico: il 50% dei visitatori under 30 ha visitato Palazzo Strozzi per la prima volta in occasione di questa mostra e il gradimento positivo si attesta al 96%. Il 70% di loro vorrebbe essere attivamente coinvolto nella realizzazione di progetti futuri con Palazzo Strozzi.
I canali web e social sono stati i principali veicoli di informazioni sulla mostra e condivisione dell’esperienza di visita: l’80% degli intervistati hanno scattato fotografie per condividerle online. Questo dato registrato tra i nostri visitatori più giovani conferma il trend generale sull’utilizzo dei social media e, nello specifico, l’interazione con i nostri canali online. Nel periodo tra febbraio e agosto 2021, infatti, l’engagement online del pubblico attraverso i social e il sito di Palazzo Strozzi è stato straordinario: oltre 3 milioni di profili individuali coinvolti su Facebook (con più di 250mila interazioni dirette), quasi 2 milioni di account Instagram raggiunti e oltre 200mila singoli utenti del sito palazzostrozzi.org.
Le attività: relazioni in presenza e online
Sono state numerose le attività legate alla mostra, realizzate in presenza o in versione online, mantenendo costante l’offerta rivolta a differenti target di pubblici che caratterizza da sempre lo spirito audience oriented di Palazzo Strozzi.
Il Kit Famiglie e il nuovo Kit Teenager, disponibili in una rinnovata doppia versione fisica e online, sono stati usati 5mila volte, offrendo così a bambini e adulti un’importante chiave per visitare mostra in modo divertente e creativo. I laboratori per le famiglie e l’Art Camp (gli speciali centri estivi realizzati a Palazzo Strozzi in collaborazione con artisti) hanno coinvolto in tutto un centinaio di bambini e ragazzi che hanno così potuto avere un rapporto privilegiato con l’arte.
American Art 1961-2001 è stata anche un’occasione per conoscere in modo più profondo e ampio la grande arte americana. Grazie ad un ampio variegato di approfondimenti per i visitatori (realizzati in mostra e attraverso Zoom sui protagonisti della mostra e le loro opere) e ad una serie di progetti che hanno visto la collaborazione con le università e le accademie del territorio fiorentino, Palazzo Strozzi ha coinvolto centinaia di persone in tutti i canali e modalità possibili.
A tutto ciò si sono affiancate le attività dedicate all’accessibilità. Mantenendo una modalità ibrida, sia in presenza che da remoto, i progetti sono riusciti a coinvolgere anche i pubblici più fragili, come le persone che vivono con l’Alzheimer o con il Parkinson.
American Art 1961-2001: una sfida vinta
Vincenzo de Bellis (Curator and Associate Director of Programs, Visual Arts, Walker Art Center) spiega così il successo della mostra: «L’organizzazione di American Art 1961-2001 è stata stimolante e complessa allo stesso tempo. La movimentazione di così tanti capolavori durante alcuni dei mesi più intensi della pandemia ha messo a dura prova sia il Walker Art Center sia Palazzo Strozzi. Il successo di pubblico ripaga i grandi sforzi messi in atto. La forza delle opere e la scelta di raccontare l’arte americana mettendo in luce anche gli aspetti più critici della cultura di questo paese – fatto sia di grandi successi che di contraddizioni – è stata la scintilla che suscitato così tanto interesse nei nostri visitatori».