Dopo la Russia

Il trasferimento nel 1915 di Natalia Goncharova e Mikhail Larionov nell’Europa occidentale si rivelò permanente, contrariamente alle loro intenzioni iniziali. Un viaggio reso “senza ritorno” dalla Rivoluzione d’Ottobre di due anni dopo, dalla successiva guerra civile e, nel 1934, dalla fine di ogni sperimentazione dell’Avanguardia con l’allontanamento delle opere dalle principali collezioni russe, la dispersione nei musei di provincia e il Realismo socialista divenuto orientamento ufficiale dell’arte sovietica. La tournée in Spagna nel 1916 con Diaghilev fu fonte di suggestione per una serie di opere conosciute come Donne spagnole, tema che Natalia Goncharova ha più volte esplorato in ambito teatrale, in pittura e stampe. Le figure, che ricordano per la ieraticità e il formato i precedenti dipinti sacri ispirati alle icone, hanno viso e braccia stilizzate, ma i costumi sono scrupolosamente caratterizzati da mantiglie, merletti, pettini e ventagli. Differiscono dalle opere russe per i colori, limitati a toni sobri ma densi, dal bianco all’ocra.
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Foto di Alessandro Moggi
Il rapporto con collezionisti americani ha procurato importanti commissioni a Natalia: Rue Winterbotham Carpenter volle per l’Arts Club di Chicago un paravento “primaverile, fiorito, cubista” e Natalia ha saputo rispondere perfettamente ai suoi desideri.
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