In occasione dell’apertura della mostra Jeff Koons. Shine, Fondazione Palazzo Strozzi propone un evento speciale al Cinema Odeon di Firenze in presenza dell’artista. L’incontro propone una riflessione a più voci sul significato della parola “shine” (brillantezza, splendore) come termine chiave nell’arte di Jeff Koons in connessione con la storia dell’arte, la filosofia e la spiritualità.
L’artista sarà in dialogo con:
Fabrizia Baldissera (Professoressa di Lingua Sanscrita, Letteratura e Tradizioni Culturali Indiane, Università degli Studi di Firenze),
Arianna D’Ottone (Professoressa di Lingua e Letteratura Araba, Università La Sapienza di Roma),
Donatien Grau (Head of Contemporary Programs, Musée d’Orsay; Professor, Ecole Nationale Supérieure des Arts Visuels, Brussels),
Alberto Legnaioli (Post-doc research fellow in Ebraico, Università degli Studi di Firenze),
Monsignor Timothy Verdon (Direttore Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze).
Moderano l’incontro i curatori della mostra:
Arturo Galansino (Direttore Generale, Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze),
Joachim Pissarro (Professore di Storia dell’Arte, Hunter College, New York).
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
L’evento si tiene in lingua inglese. La traduzione simultanea in lingua italiana sarà disponibile su richiesta per il pubblico in sala tramite sistema audioauricolare.
L’accesso all’evento è consentito solo ai possessori di Green pass o certificazione equipollente.
L’incontro è videoregistrato e sarà successivamente disponibile online sul canale YouTube di Palazzo Strozzi.
Tra arte, filosofia e spiritualità
Nel corso della storia la luce ha portato con sé connotazioni spirituali ricche e potenti. Ha rappresentato le fonti fisiche e metafisiche della verità, e come segno del raggiungimento finale, o rivelazione, in particolare come immagine simbolica della Divinità, nella sua emanazione sulla Terra. Dalla tradizione neoplatonica e cristiana in cui Cristo incarna la Luce del Mondo, al precedente concetto brahmanico indiano e poi buddhista dell’Illuminazione e poi al Corano, che descrive Maometto come la Luce proveniente da Dio.
Le proprietà di lucentezza, splendore o riflessione hanno da sempre rappresentato un modo per l’arte di creare una connessione tra fisico e metafisico, dall’arte bizantina alle cattedrali gotiche, dall’illuminismo barocco alla luce modernista. Nella sua arte, Jeff Koons usa lo shine come catalizzatore per idee di trascendenza, affermazione, presenza. Le sue sculture e installazioni splendono perché mirano a mettere in discussione il nostro rapporto con la realtà attraverso la loro capacità di irradiare e catturare allo stesso tempo il nostro sguardo.
Uno speciale ringraziamento a PACE GALLERY per il supporto all’evento.
Si ringrazia per la fondamentale collaborazione Virginia Marano, PhD Candidate, Art History, University of Zurich, FAN Grant Research Fellow.
In copertina: Jeff Koons, Gazing Ball (Diana) (det.), 2013, Collection of the artist. © Jeff Koons