Martedì 21 giugno alle ore 18.00 presso la sala Altana di Palazzo Strozzi, in occasione della mostra Donatello, il Rinascimento, il curatore Francesco Caglioti presenta due recenti pubblicazioni che esplorano il singolare destino delle molte opere di Donatello tuttora (o già) conservate nei Musei Statali di Berlino.
Neville Rowley, Donatello berlinese, Roma, Officina Libraria, 2022
Neville Rowley (a cura di), Donatello and Berlin. Research, Memories and Rediscoveries, Pisa, ETS, 2022 (“Predella. Journal of Visual Arts”, monografie, 50, 2021).
Saranno presenti l’autore e gli editori.
Presentazione gratuita, prenotazione obbligatoria.
Il libro Donatello berlinese racconta la storia dello scultore fiorentino dal punto di vista della ricca collezione berlinese, avendo come figura centrale il principale responsabile delle sue acquisizioni, Wilhelm Bode (1845-1929), che ha lasciato il proprio nome al Bode-Museum. Alcune di queste opere, tuttavia, non si trovano più a Berlino, essendo state trasportate segretamente nell’Unione Sovietica dopo la Seconda Guerra Mondiale. Anche la vicenda dei Donatelli “scomparsi” fa parte del libro, poiché l’autore ha svolto un ruolo importante nella loro riscoperta al Museo Puškin di Mosca nel 2015.
Questo tema viene ampiamente sviluppato in un numero monografico della rivista “Predella”, in cui vengono pubblicate per la prima volta dal dopoguerra più di trecento sculture già a Berlino e ora nel territorio della Federazione Russa. La storia del Donatello berlinese è anche quella dell’Europa dal XIX al XXI secolo, fino agli eventi più recenti e tragici.
Questa presentazione vuole essere un ponte ideale tra l’attuale mostra di Firenze e la sua seconda tappa, che sarà visibile alla Gemäldegalerie di Berlino (2 settembre 2022 – 8 gennaio 2023), mostra nella quale Francesco Caglioti svolge anche lui un ruolo di primo piano.
In copertina: Donatello, Flagellazione di Cristo (det.), 1425-30 circa, Mosca, Museo Puškin (dalla fine della Seconda guerra mondiale; fino al 1945: Berlino, Kaiser-Friedrich-Museum).
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