Il Segreto è una performance che esplora la trasmissione orale della conoscenza e le dinamiche di inclusione ed esclusione attraverso l’uso dello spazio, del corpo e della voce. Le azioni dei performer che animano le sale della Strozzina definiscono progressivamente un codice comportamentale condiviso che allude a quelle forme di tradizione non scritta, attraverso le quali possono ancora essere diffusi i saperi non ufficiali. Il delicato bisbigliare che si diffonde nello spazio delinea progressivamente il senso di appartenenza a una comunità e ne rivela alcuni aspetti che generalmente rimangono celati.
Il Segreto è frutto di un workshop in cui sono stati coinvolti performer professionisti e un gruppo eterogeneo di persone per età e provenienza, guidati dall’artista nella creazione di uno spazio di condivisione.
La performance di Annamaria Ajmone fa parte del progetto Teatro delle relazioni: una mostra presso il polo delle arti visive di IED Firenze, all’interno dell’ex Teatro dell’Oriuolo (7 novembre-20 dicembre 2024) e una tre giorni di performance negli spazi della Strozzina a Palazzo Strozzi (28-30 novembre 2024) realizzata in collaborazione con la Fondazione Hillary Merkus Recordati.
Partecipazione gratuita, su prenotazione.
Fino a esaurimento posti disponibili.
La performance ha una durata di 90 minuti e si svolgerà in Strozzina.
Invitiamo il pubblico a raggiungere la sede della performance dalle 19.00 in poi.
La performance Il Segreto prevede che il pubblico stabilisca autonomamente la durata della propria presenza negli spazi della Strozzina.
Per garantire lo svolgimento della performance l’accesso alle sale sarà regolato nel corso dell’evento.
Il Segreto
Ideazione: Annamaria Ajmone
Performer: Sara Campinoti, Lucrezia Palandri, Sara Sguotti
Sculture sonore: Francesco Cavaliere
Annamaria Ajmone
Annamaria Ajmone è danzatrice e coreografa. Al centro della sua pratica c’è il corpo utilizzato come materia plasmabile e mutevole. La sua pratica si dirama in modo tentacolare, attraverso formati e durate. Le performance sono il risultato di un lavoro collettivo, nato da incontri e confronti che portano a un’ibridazione di saperi e che scardinano la definizione dell’autorialità individuale aprendosi a una dimensione corale. Ha presentato i propri lavori in numerosi festival di danza, teatro e performing arts tra cui: Torino Danza (Torino), Fog Festival (Milano) La Biennale Danza (Venezia), Santarcangelo Festival, La casa encendida (Madrid), brut (Vienna), Bit-teatergarasje (Bergen), Palais de Tokyo (Parigi).
In copertina: foto Luca Del Pia
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